Una recente ricerca ha indagato e trovato che l’ansia legata alla gravidanza modifica il modo in cui il bambino elabora le emozioni negative ed in particolare le frasi pronunciate che esprimono l’emozione della tristezza. Lo studio ha coinvolto gruppi di diadi madre-bambino, con bambini nati tra giugno 2012 e ottobre 2014, di lingua finlandese. Sono state selezionate esclusivamente famiglie in cui non era presente il fumo durante la gravidanza, non si era verificata una nascita pre-termine e non vi erano complicanze alla nascita o disabilità fisiche.

Già in passato era stato riscontrato da diversi ricercatori che l’ansia, non necessariamente legata all’esperienza della maternità, durante la gravidanza è associata a cambiamenti nello sviluppo neurologico del bambino, compresa l’impulsività, alterazione dell’attenzione uditiva, e controllo cognitivo, problemi comportamentali e/o emotivi nei bambini.

Cosa è l’ansia legata alla gravidanza?

L’ansia correlata alla gravidanza si riferisce alle preoccupazioni specifiche riguardanti la gravidanza, come le preoccupazioni relative ai cambiamenti nell’aspetto, nel travaglio e nella nascita, sulla salute del bambino in via di sviluppo e sulla futura genitorialità. Precedenti studi hanno già mostrato un legame tra ansia durante la gravidanza e neurosviluppo nei neonati, che ha spinto i ricercatori a studiare il linguaggio emotivo e l’ansia.

La metodologia

I ricercatori dell’Università di Turku, in Finlandia, hanno misurato l’ansia legata alla gravidanza in un gruppo di donne in attesa in due momenti diverse della gestazione (a 24 e 34 settimane) e successivamente hanno misurato la risposta cerebrale dei loro bambini,  a due mesi di età, a stimoli emozionali: Ai bambini, tenuti in braccio dalla madre, veniva eseguita una scansione cerebrale con una tecnica, che misura i cambiamenti del flusso sanguigno, chiamata Tomografia Ottica Diffusa (TOD) mentre  venivano fatte ascoltare frasi pronunciate in tono felice, triste, arrabbiato o neutro a distanza ci circa 20-30 secondi ciascuna.

I risultati

I risultati dello studio sono in linea con le ipotesi secondo cui le condizioni intrauterine e materne durante la gravidanza possono influenzare i percorsi di sviluppo neurologico del feto e del bambino ed infatti lo studio ha evidenziato una correlazione tra i punteggi d’ansia delle madri a 24 settimane di gravidanza e una riduzione di emoglobina totale in alcune aree cerebrali (intorno alla giunzione temporo-parietale) dell’emisfero sinistro durante l’esposizione alla frase che esprimeva tristezza. Le aree del cervello che si occupano di emozione e linguaggio erano  quindi meno attive  quando ascoltavano discorsi tristi nei figli delle donne che avevano riportato un’ansia legata alla gravidanza.

Non sappiamo quanto questi risultati siano mantenuti nel tempo e considerando la grande plasticità cerebrale del cervello in sviluppo sono necessari altri studi che possano misurare l’andamento nel tempo delle risposte cerebrali dei bambini coinvolti nello studio.

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