Il Trauma è quell’impronta lasciata da un esperienza passata sulla nostra mente, sul nostro cervello e sul nostro corpo che modifica il modo in cui percepiamo il mondo circostante e il modo in cui gestiamo il presente.

Che cos’è il Trauma

La parola Trauma deriva dal greco e significa ferita, danno, lacerazione. Il termine restituisce sicuramente il senso di ciò che comporta, ovvero uno strascico, un segno che rimane indelebile.

Quando la persona sperimenta, infatti, uno stimolo in qualche modo associato al ricordo traumatico e riconosciuto come pericoloso si riattivano quelle che vengono chiamate memorie traumatiche. Queste ultime innescano delle reazioni dapprima cerebrali e successivamente anche periferiche. Sul piano psicologico emergono emozioni spiacevoli, sensazioni fisiche, flashback, incubi e comportamenti impulsivi. Non da meno è l’impatto sulla propria autostima.

Cosa succede di fronte ad una situazione potenzialmente traumatica

Quando ci troviamo di fronte un pericolo, il nostro organismo reagisce per fronteggiare la situazione e per assicurarci la sopravvivenza. Si attivano così, una serie di risposte biochimiche, come ad esempio l’aumento di adrenalina e di cortisolo, in modo da preparare il corpo ad attaccare o fuggire (il battito del cuore si accelera, aumenta l’ossigenazione, ecc). Allo stesso modo può capitare che l’organismo attivi un meccanismo di protezione simile a quello utilizzato da alcuni animali che, davanti al pericolo, appaiono come senza vita. Questo meccanismo chiamato Freezing o congelamento, qualora non fossero utili i primi due (attacco o fuga), è una reazione estrema per conservare la sopravvivenza.

L’attivazione cronica di questo sistema di difesa può comportare lo sviluppo di una sintomatologia psichica e/o somatica.

Cosa causa il trauma?

Quando parliamo di evento traumatico ci riferiamo a qualsiasi esperienza di minaccia e di sopraffazione che non siamo riusciti a elaborare o risolvere.

Di fronte ad una situazione pericolosa, il nostro cervello si attiva per elaborare le tante informazioni in arrivo, sia al fine di garantire la sopravvivenza in quel momento, sia per creare delle tracce in memoria utili qualora dovessimo ritrovarci in situazioni simili. Ciò che “va storto” nel momento in cui origina il Trauma sarebbe da attribuire ad una sorta di blocco nel nostro sistema innato di elaborazione delle informazioni interne ed esterne. Ciò comporta un’impossibilità di integrare fra loro sensazioni, immagini, pensieri ed emozioni. Detto in parole semplici, le informazioni non vengono elaborate completamente. Ne consegue la strutturazione di tracce mnemoniche disconnesse e disintegrate nonché la possibilità di sviluppare una sintomatologia tipica legata allo stress e al Trauma.

Il Trauma può essere causato da un singolo evento, come ad esempio nel caso di un incidente, un disastro naturale, uno stupro, oppure può risultare da una somma di esperienze reiterate nel tempo.

Non tutti gli eventi gravi e stressanti determinano poi quella ferita che resta. In alcuni casi, infatti, la persona è in grado con le proprie risorse e capacità di resilienza, di affrontare la situazione. Il risultato dipende in larga parte dall’età in cui l’evento si verifica e dallo stato psicofisico della persona al momento in cui il fatto si presenta.

La gravità delle conseguenze dipenderà inoltre dall’interazione tra caratteristiche oggettive legate all’evento e quelle soggettive.

Cosa comporta il Trauma

Tra le esperienze collaterali che il trauma porta con sé vi è certamente quella di vivere e confrontarsi costantemente con la vergogna. Vergogna associata prevalentemente al modo in cui ci si è comportati in quella situazione, e a come ci si sarebbe invece dovuti comportare.

Questa va a delinearsi in qualche modo una “ferita sulla ferita” legata all’aver fatto o non aver fatto qualcosa. Tutto questo solo per essersi sentiti bloccati e incapaci di agire sebbene quelle strategie utilizzate  siano state in grado di garantirci la sopravvivenza. In altre parole, si disprezza se stessi per essersi sentiti terrorizzati o per aver provato paura.

Ciò che viene sempre riscontrata nelle persone traumatizzate è inoltre una reazione di autocolpevolizzazione che porta ad uno spostamento da ruolo di vittima ad un vissuto di se stesso come colpevole.

Un’altra reazione che si può innescare è quella dell’insensibilità emozionale o del Numbing. Si tratta di una sorta di incapacità a provare emozioni piacevoli o spiacevoli che siano, una sorta di ottundimento.

L’immaginazione, la percezione e la memoria ne risentiranno. Gli stimoli (visivi, olfattivi, tattili, le emozioni), che rievocano l’evento, saranno in grado di determinare una risposta nell’organismo tesa a preparare ad affrontare nuovamente l’esperienza stressante. Questo accade proprio in virtù del fatto che il Trauma comporta un’elaborazione delle varie informazioni non integrata. Vi sarà, quindi, una tendenza a rivivere il Trauma come per cercare di superalo.

L’esposizione ad eventi stressanti inoltre ha un importante ruolo  nell’esordio di diversi disturbi mentali.  La persona può sviluppare, non solo le sindromi classiche associate a eventi traumatici, come ad esempio il Disturbo Post Traumatico da Stress, ma anche disturbi più comuni come la depressione, disturbi d’ansia e dipendenza da sostanze.

La terapia per il Trauma

La terapia d’elezione per le conseguenze legate al Trauma è sicuramente la Psicoterapia con l’EMDR, impiegata da Psicologi specificatamente formati. Questa permette, attraverso l’impiego di una stimolazione oculare, di rielaborare l’esperienza traumatica, rendere i ricordi meno disturbanti, e modificare i vissuti di colpa e vergogna. Per una trattazione più esaustiva si rimanda all’articolo EMDR: LA PSICOTERAPIA DEL TRAUMA.

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