La depressione è uno dei disturbi psicologici più diffusi nella popolazione generale. Come affermato dall’OMS, infatti, la depressione diventerà nel giro di qualche anno la seconda causa di invalidità, dopo le malattie cardiovascolari. La pandemia da Covid dell’ultimo anno, peraltro, ha aumentato in modo esponenziale i casi di depressione.

Considerata l’importanza dell’argomento, vediamo quindi che cos’è la depressione e come si guarisce da essa, analizzandone sintomi e cause.

Che cos’è la depressione: sintomi e quadri clinici

Per capire cos’è la depressione dobbiamo pensare a un disturbo psicologico che colpisce, sotto il profilo fisico e mentale, persone di tutte le età, influenzandone significativamente la vita quotidiana. Perché si possa parlare di depressione, difatti, è necessaria la presenza di determinati sintomi depressivi quali umore triste, vuoto o irritabile, accompagnati da modificazioni fisiche, fisiologiche e cognitive che incidono in modo importante sul funzionamento dell’individuo.

Nella depressione, di conseguenza, distinguiamo i seguenti sintomi:

  • cognitivi: ridotta capacità di concentrarsi, difficoltà di memoria, tendenza a incolparsi, svalutazione, vergogna, ideazione suicidarie;
  • affettivi: umore depresso, marcata tristezza, pensieri negativi, perdita di piacere nello svolgere qualsiasi tipo di attività;
  • comportamentali: affaticabilità, diminuzione dell’appetito, aumento o diminuzione del sonno, rallentamento motorio;
  • fisici: mal di testa, palpitazioni, tachicardia, dolori muscolari.

Quando parliamo di depressione, però, non ci riferiamo a una sola tipologia di disturbo, ma a più manifestazioni di esso. In altre parole, la particolare configurazione dei sintomi depressivi appena esposti può manifestarsi in diversi quadri clinici, quali:

  • disturbo depressivo maggiore: caratterizzato da umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, per almeno due settimane;
  • distimia: disturbo dell’umore simile alla depressione, ma con sintomi di gravità inferiore e tendenza a perdurare nel tempo;
  • disturbo bipolare: o patologia maniaco-depressiva, caratterizzata dall’alternarsi di stati depressivi e stati maniacali o ipomaniacali, cioè di un periodo ininterrotto di umore elevato con sintomi quali eccessiva autostima, ridotto bisogno di sonno, fuga delle idee, maggiore loquacità, distraibilità, agitazione;
  • disturbo depressivo non altrimenti specificato: categoria all’interno della quale vengono racchiuse tutte le forme depressive che non rientrano nelle classificazioni precedenti, poiché caratterizzati da sintomi differenti.

La cura della depressione si persegue con percorsi clinico-terapeutici dedicati, che traggono origine dalle cause che hanno originato la malattia.

Le cause del disturbo

Le cause della depressione sono svariate, poiché il manifestarsi del disturbo dipende anche (e soprattutto) dalla storia personale di ogni soggetto. In generale, possono essere individuati tre tipologie di fattori:

  • biologici;
  • psicologici e sociali;
  • genetici e fisiologici.

Lo studio sui fattori biologici in merito alle cause della depressione rimanda a determinate alterazioni a livello neurotrasmettitoriale, ormonale e nel sistema immunitario dei pazienti. Gli studi di neurobiologia, infatti, hanno dimostrato che nella depressione esistono dei malfunzionamenti a carico della noradrenalina e serotonina. Questi due neurotrasmettitori sono responsabili di varie attività fisiologiche, come il sonno, il rimuginio, le interazioni con gli altri: tutti elementi che compaiono all’interno della sintomatologia depressiva.

Di pari importanza sono i fattori psicologici e sociali, ovvero fattori stressanti o traumatici che un soggetto vive durante la propria esistenza. Tra le cause della depressione, pertanto, possono esserci conflitti interpersonali, malattie fisiche, reati, separazioni, lutti, ma anche condizioni lavorative insoddisfacenti, trasferimenti di città.

Infine, abbiamo i fattori genetici e fisiologici: i soggetti che hanno familiari che già soffrono di depressione, sono più predisposti a sviluppare sintomi depressivi rispetto alla popolazione generale.

La depressione è causata da un insieme di fattori che possono essere di origine biologica, genetica, psicologica o sociale. Quanto ciascuno di questi fattori incide sul disturbo depressivo, dipende dalla storia personale e familiare del soggetto.

Cosa fare in caso di depressione?

Non appena si accusano sintomi depressivi, è opportuno rivolgersi a professionisti della salute mentale che sapranno indicare il percorso più appropriato che consisterà principalmente in  un trattamento psicoterapeutico abbinato, nei casi più gravi, a un trattamento farmacologico. In quest’ultimo caso è assolutamente fondamentale affidarsi ad uno psichiatra, unico esperto nel trattamento psico-farmacologico,  ed evitare qualsiasi forma di “cura fai da te” come ad esempio l’uso improprio ed errato o non individualizzato di psicofarmaci, che se autoprescritti oltre che non dare gli effetti sperati possono provocarne addirittura di collaterali.

La cura della depressione, infatti, segue principalmente due strade: la cura psicoterapeutica e la cura farmacologica.

Sotto il profilo psicoterapeutico, la cura della depressione dipende da diversi fattori, come ad esempio la forma depressiva che colpisce il paziente e la sua gravità. Esistono diversi orientamenti clinici efficaci in campo psicoterapeutico.

Ci sono approcci psicoterapeutici che si concentrano nell’ aiutare la persona a modificare i pensieri negativi che sostengono il disturbo, permettendo al paziente di sviluppare una modalità di pensiero più equilibrata e razionale. Lavorando sulla riduzione dei sintomi, la cura della depressione in questo caso corrisponde con la scomparsa di essi.

Altre psicoterapie, vanno invece ad indagare le cause psicologiche che hanno generato la problematica depressiva. Attraverso il lavoro psicoterapeutico, quindi, il paziente sarà portato ad analizzare i traumi e le esperienze stressanti che hanno causato il disturbo: la cura della depressione, in questo caso, corrisponderà con l’elaborazione di essi.

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